Salute Mentale e Pandemia

Due anni di Emergenza Sanitaria, cosa è successo alla nostra salute mentale?

Quali sono le prime parole che saltano alla mente pensando alla pandemia? Scuole chiuse, smart working, isolamento, quarantene, distanziamento, malattia, paura. Rileggere questo breve elenco a distanza di due anni mette ancora i brividi, perché come ben sappiamo l’emergenza non è ancora finita. Abbiamo la percezione di poterci ritrovare, da un giorno all’altro, di nuovo in una delle condizioni sopra elencate: di nuovo con le scuole chiuse, di nuovo in smart working, di nuovo spaventati, di nuovo isolati. Due anni di vita incerta, in cui è difficile pianificare il futuro e, quando si ha il coraggio e la forza di farlo, non si ha mai la certezza che le condizioni saranno favorevoli alla riuscita di ciò che avevamo pensato. 

Inutile dire che due anni di pandemia hanno avuto un grandissimo impatto sulla nostra salute mentale, sul nostro modo di pensare, e che la situazione comincia ad essere davvero insostenibile. 

Già sei mesi fa uno studio condotto dal dipartimento di Scienze Biomediche di Humanitas University insieme al Centro di Medicina Personalizzata sui Disturbi d’Ansia e di Panico di Humanitas San Pio X, aveva messo in luce quale fosse l’impatto della pandemia sulla salute mentale della popolazione italiana e mondiale, confermando quello che i clinici osservavano ormai da diversi mesi nei loro studi e nei loro ambulatori: un drastico peggioramento del benessere psicologico, con rilevanti aumenti della sintomatologia ansioso-depressiva, del disturbo post traumatico da stress, dei disturbi del comportamento alimentare, dei comportamenti autolesivi ed anche delle aggressioni, dei comportamenti violenti in famiglia e sul luogo di lavoro. È interessante notare come l’aumento di queste sintomatologie non sia riscontrabile solo nella popolazione già conosciuta ai servizi di salute mentale: l’8% delle persone intervistate ha infatti dichiarato di aver sviluppato sintomatologia depressiva clinicamente significativa per la prima volta proprio durante la pandemia, a conferma del fatto che l’emergenza che stiamo vivendo non è solo un’emergenza sanitaria, ma una vera e propria emergenza psicologica. 

Oltre all’aumento dell’insorgenza di disturbi psichiatrici clinicamente significativi anche in persone che non avevano una storia pregressa di simili sintomatologie, è stato evidenziato come sia dall’inizio della pandemia ossia nella prima metà del 2020, moltissime persone hanno vissuto un peggioramento della qualità dello stile di vita e delle relazioni interpersonali e famigliari. Insonnia e disturbo del ritmo circadiano del sonno, aumento del consumo di nicotina e di alcool, diminuzione o interruzione improvvisa dell’attività fisica, peggioramento nella relazione con il partner fino – in alcuni casi – alla separazione e difficoltà nella gestione dei figli. 

Il capitolo sulla gestione dei figli è talmente ampio che merita un articolo a parte, ma per concludere questa breve disamina è ancora necessario spendere due parole sui dati relativi all’uso di psicofarmaci nel periodo della pandemia. Circa il 20% delle persone intervistate dichiara di aver cominciato ad usare ansiolitici, mentre il 16% dichiara di aver iniziato ad usare antidepressivi. Sebbene i farmaci siano un alleato spesso fondamentale nella gestione della sintomatologia ansioso-depressiva è innegabile che questi numeri riflettano un gran bisogno di ascolto, di accoglienza, di comprensione che si allarga sempre di più. In altre parole, un gran bisogno di supporto psicologico. 

Come fare per prenderci cura della nostra salute mentale?

Per prima cosa è importante imparare a considerare la nostra salute mentale alla stregua della nostra salute fisica, ossia di pari importanza. Imparare anche a riconoscere quali sono i campanelli d’allarme che ci avvisano quando qualcosa non sta andando bene, ossia fare attenzione al nostro funzionamento, alle emozioni che proviamo e, ovviamente, alla comparsa di qualche sintomo. E poi? Poi ci va il coraggio di prendere in mano il nostro cuore e la nostra testa di portarli, insieme, a sedersi sulla poltrona di un* psicolog*.
Ma davvero basta il coraggio? No, inutile raccontarselo, non basta il coraggio ma serve anche la disponibilità finanziaria per riuscire a sostenere la spesa. Le liste d’attesa delle nostre Aziende Sanitarie sono lunghissime e spesso non riescono ad accogliere tutte le richieste d’aiuto che ricevono, quindi in un momento di emergenza come questo l’unica via rimane quella dei professionisti privati, che come tali hanno un costo che non tutti hanno la possibilità di sobbarcarsi.
Per questo alla fine di questo breve articolo vi lascio qualche link utile per trovare iniziative promosse da professionisti privati che offrono colloqui gratuiti e percorsi di terapia e sostegno psicologico a tariffa calmierata.

Il primo di cui vi parlo è Psicoterapia Aperta, un portale di professionisti presenti su tutto il territorio Nazionale che offre percorsi a tariffa calmierata. Un bellissimo progetto di cui faccio parte anche io da diversi anni.

Il Centro Italiano di Psicologia Analitica, istituto di formazione con tre sedi in Italia, ha attivato il Centro di Consultazione su Milano e l’Italia settentrionale e il Centro Clinico per la zona di Roma e dell’Italia Centrale. Anche in questo caso è possibile accedere a percorsi di consultazione psicologica o di sostegno psicologico a tariffa calmierata, sia per adulti che per adolescenti.

In ultimo, ma non per ordine di importanza, vi segnalo anche il progetto de Gli Psicologi Online, portale su cui è possibile trovare colleghi che oltre a percorsi di sostegno psicologico e terapia online a prezzi agevolati, offrono anche due colloqui gratuiti a tutti coloro che hanno vissuto momenti di difficoltà dopo aver contratto il covid, dopo essere stati sottoposti a quarantena o isolamento, o per qualsiasi altra questione legata a questa pandemia.

Sono contenta di promuovere queste iniziative, anche se sono solo una goccia nell’oceano, contribuiscono a rendere la #SaluteMentale un diritto accessibile a tutti!

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